PRINCIPIO CONTABILE INTERNAZIONALE N. 33
Utile per azione
OBIETTIVO
1
L'obiettivo del presente Principio è definire i principi per la determinazione e l'esposizione in bilancio dell'utile per azione
al fine di migliorare la comparabilità
tra i risultati economici di differenti entità nello stesso esercizio e della stessa entità in
esercizi diversi. Nonostante i limiti che i dati relativi all'utile per azione presentano, dovuti ai diversi
principi contabili che
possono essere utilizzati per determinare l'
"
utile
"
, una determinazione uniforme del denominatore migliora la qualità
dell'informazione di bilancio. L'attenzione del presente Principio è focalizzata sul
denominatore del calcolo
dell'utile per azione.
AMBITO DI APPLICAZIONE
2
Il presente Principio si applica a:
a)
il bilancio separato
o individuale
dell'entità:
i)
le cui azioni ordinarie o potenziali azioni ordinarie sono negoziate in un mercato pubblico (una borsa
valori nazionale o estera ovvero un mercato
"
over-the-counter
"
, compresi i mercati locali e
regionali);
o
ii)
che deposita il proprio bilancio, o che ne ha in corso il deposito, presso una Commissione per la Borsa
valori o altro organismo di regolamentazione al fine di emettere azioni ordinarie in un
mercato
pubblico; e
b)
il bilancio consolidato di un gruppo avente una capogruppo:
i)
le cui azioni ordinarie o potenziali azioni ordinarie sono negoziate in un mercato pubblico (una borsa
valori nazionale o estera ovvero un mercato
"
over-the-counter
"
, compresi i mercati locali e
regionali);
o
ii)
che deposita il proprio bilancio, o che ne ha in corso il deposito, presso una Commissione per la Borsa
valori o altro organismo di regolamentazione al fine di emettere azioni ordinarie in un
mercato
pubblico.
3
L'entità che fornisce informativa sull'utile per azione deve calcolare e fornire informativa sull'utile per
azione secondo quanto previsto dal presente Principio.
4
Quando l'entità presenta sia il bilancio consolidato sia il bilancio
separato
redatti
secondo
quanto
previsto
dall'IFRS 10
SISTEMA IAS-IFRS
[indice generale]
SISTEMA I.B.I
-INTERMEDIARI
- BILANCI
- IMPRESE & CONTROLLO
Bilancio consolidato
e dallo IAS 27
Bilancio separato
, rispettivamente, l'informativa richiesta dal presente Principio
deve
essere presentata soltanto con riferimento ai dati consolidati. L'entità che scelga di fornire l'informativa
sull'utile per
azione in base
al
bilancio
separato
deve
presentarla
esclusivamente
nel
prospetto
di
conto
economi-
co complessivo.
L'entinon deve presentare tale informativa sull'utile per azione nel bilancio consolidato.
4A
Se l'entità presenta le voci dell'utile (perdita) d'esercizio in un prospetto distinto come descritto nel paragrafo 10A dello
IAS 1
Presentazione del bilancio
(come modificato nel 2011), essa presenta l'utile per azione solo in tale
prospetto
distinto.
DEFINIZIONI
5
I seguenti termini sono usati nel presente Principio con i significati indicati:
Antidiluizione
è un incremento dell'utile per azione o una riduzione della perdita per azione derivante dalla assunzione
che gli strumenti convertibili siano convertiti, che le opzioni o warrant siano esercitati, o che le azioni
ordinarie siano
emesse al verificarsi di determinate condizioni.
Un accordo di emissione condizionata
è un accordo per l'emissione di azioni che dipende dal verificarsi di determinate
condizioni.
Azioni ordinarie a emissione condizionata
sono azioni ordinarie che possono essere emesse a fronte di un limitato o nessun
esborso di denaro
o di altro
corrispettivo
al
verificarsi
di determinate
condizioni
nell'ambito
di
un
accordo
di emissione
condizionata.
Diluizione
è una riduzione dell'utile per azione
o un incremento
della perdita
per azione
derivante
dalla assunzione
che
gli strumenti convertibili siano convertiti, che le opzioni o warrant siano esercitati, o che le azioni ordinarie
siano
emesse al verificarsi di determinate condizioni.
Opzioni, warrant e loro equivalenti
sono strumenti finanziari che attribuiscono al possessore
il diritto di acquistare
azioni
ordinarie.
Una azione ordinaria
è uno strumento rappresentativo di capitale subordinato a tutte le altre categorie di strumenti
rappresentativi di capitale.
Una potenziale azione ordinaria
è uno strumento finanziario o altro contratto che possa attribuire al suo possessore il
diritto
di ottenere azioni ordinarie.
Opzioni put
su azioni ordinarie sono contratti che danno al portatore il diritto di vendere azioni ordinarie a un
prezzo
stabilito per un determinato periodo.
6
Le azioni ordinarie
partecipano
alla distribuzione
dell'utile d'esercizio
soltanto
dopo le altre categorie
di azioni quali
le
azioni privilegiate. L'entità può avere più di una categoria di azioni ordinarie. Le azioni ordinarie della stessa
categoria
godono degli stessi diritti a percepire i dividendi.
7
Esempi di potenziali azioni ordinarie sono:
a)
passività finanziarie o strumenti rappresentativi di capitale, comprese le azioni privilegiate, convertibili in azioni
ordinarie;
b)
opzioni
e warrant;
c)
azioni da emettere al verificarsi di condizioni
definite
in accordi
contrattuali,
quali
l'acquisizione
di un'azienda
o
di
altre attività.
8
I termini definiti nello IAS 32
Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio
sono utilizzati nel presente Principio con il
significato specificato nel paragrafo 11 dello IAS 32, se non diversamente indicato. Lo IAS 32 fornisce la
definizione
di strumento finanziario, attività finanziaria, passività finanziaria e strumento rappresentativo di capitale
nonché
indicazioni su come applicare tali definizioni. L'IFRS 13
Valutazione del fair value
definisce il fair value e
stabilisce le
disposizioni per l'applicazione di tale definizione.
VALUTAZIONE
Utile base per azione
9
L'entità deve calcolare
gli importi
dell'utile
base per azione
relativamente
all'utile
o alla perdita
attribuibile
a
possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante e, se presentato, l'utile o la perdita
derivante da attività operative in esercizio attribuibile a quei possessori di strumenti di capitale.
10
L'utile base per azione deve essere calcolato dividendo l'utile o la perdita attribuibile ai possessori di
strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante (il numeratore) per la media ponderata delle azioni
ordinarie in circolazione (il denominatore) durante l'esercizio.
11
La finalità dell'informazione sull'utile base per azione è fornire una misura dell'interessenza di ciascuna azione
ordinaria dell'entità controllante al risultato economico dell'entità per l'esercizio di riferimento.
Utile
12
Al fine del calcolo dell'utile base per azione, gli importi attribuibili a possessori di strumenti ordinari di
capitale dell'entità controllante con riferimento a:
a)
utile o perdita
da
attività
operative
in esercizio
attribuibile
all'entità
controllante;
e
b)
utile o perdita attribuibile all'entità controllante;
devono essere gli importi in a) e b) rettificati dagli ammontari dei dividendi privilegiati al netto delle imposte, dalle
differenze derivanti dal regolamento di azioni privilegiate, e dagli altri effetti simili di azioni privilegiate classificate
come
patrimonio netto.
13
Tutte le voci di ricavo e di costo attribuibili ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante che
sono rilevate in un esercizio, inclusi l'onere fiscale e i dividendi sulle azioni privilegiate classificate come passività,
sono incluse nella determinazione dell'utile o della perdita dell'esercizio attribuibile ai possessori di
strumenti
ordinari di capitale dell'entità controllante (cfr. IAS 1).
14
L'importo dei dividendi privilegiati al netto delle imposte che viene dedotto dall'utile o dalla perdita corrisponde:
a)
all'importo di eventuali dividendi privilegiati al netto delle imposte deliberati nell'esercizio per le azioni
privi
legiate
non cumulative; e
b)
all'ammontare dei dividendi privilegiati al netto delle imposte spettanti per l'esercizio alle azioni privilegiate cumulative
sia deliberati che non deliberati. L'ammontare dei dividendi privilegiati dell'esercizio non include i dividendi privilegiati
spettanti alle azioni privilegiate cumulative pagati o deliberati nell'esercizio corrente rela
tivamente a esercizi
precedenti.
15
Le azioni privilegiate che prevedono un dividendo iniziale ridotto per compensare l'entità per la vendita di azioni
privilegiate con uno sconto, o un dividendo superiore al mercato in esercizi successivi per compensare gli investitori
per l'acquisto di azioni privilegiate con un sovrapprezzo, a volte sono chiamate azioni privilegiate a tasso crescente.
Qualsiasi sconto o sovrapprezzo di emissione su azioni privilegiate a tasso crescente è ammortizzato con imputazione
agli utili portati a nuovo utilizzando il criterio dell'interesse effettivo ed è trattato come
dividendo privilegiato ai
fini del calcolo dell'utile per azione.
16
Le azioni privilegiate possono essere riacquistate in occasione di un'offerta pubblica dell'entità ai relativi possessori.
L'eccedenza del fair value (valore equo) del corrispettivo pagato ai possessori
di azioni privilegiate
rispetto al loro valore
contabile rappresenta un utile per i possessori delle azioni privilegiate e una diminuzione degli utili portati a
nuovo per
l'entità. Questo importo viene dedotto dal calcolo dell'utile o della perdita attribuibile ai possessori di
strumenti
ordinari di capitale dell'entità controllante.
17
Una conversione anticipata delle azioni
privilegiate
convertibili
può essere
indotta
dall'entità
per mezzo
di modifiche
favorevoli alle originarie
condizioni
di
conversione
o
del
pagamento
di
un
ulteriore
corrispettivo.
L'eccedenza di fair
value (valore equo) delle azioni ordinarie o di altri corrispettivi pagati rispetto al fair value (valore equo) delle
azioni
ordinarie da emettere secondo le originarie condizioni di conversione è un utile per i possessori di azioni privilegiate
ed è dedotto dal calcolo dell'utile o della perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di
capitale dell'entità
controllante.
18
Qualsiasi eccedenza del valore contabile delle azioni privilegiate rispetto al fair value (valore equo) del corrispettivo pagato
per regolarle è aggiunta al calcolo dell'utile o della perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di
capitale
dell'entità controllante.
Azioni
19
Al fine del calcolo dell'utile base per azione, il numero delle azioni ordinarie deve essere la media
ponderata
delle azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio.
20
Utilizzare la media ponderata
delle
azioni
ordinarie
in circolazione
nell'esercizio
riflette
la possibilità
che
il valore
del
capitale azionario sia variato durante l'esercizio a causa del maggior o minor numero di azioni in circolazione in un
dato momento. La media ponderata di azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio è il numero delle azioni
ordinarie
in circolazione all'inizio dell'esercizio, rettificato dal numero delle azioni ordinarie riacquistate o emesse durante l'esercizio
moltiplicato per un fattore di ponderazione temporale. Il fattore di ponderazione temporale è il
numero di giorni in cui le
azioni sono state in circolazione in proporzione al numero totale di giorni dell'esercizio;
in molti casi è appropriato
adottare una approssimazione ragionevole della media ponderata.
21
Normalmente le azioni sono incluse nel calcolo della media ponderata delle azioni dalla data in cui il corrispettivo
è
esigibile (corrispondente, di solito, alla data della loro emissione), per esempio:
a)
le azioni ordinarie emesse e regolate in contanti sono incluse quando il corrispettivo è esigibile;
b)
le azioni ordinarie emesse come reinvestimento volontario di dividendi da azioni ordinarie o privilegiate sono
incluse
quando i dividendi vengono reinvestiti;
c)
le azioni ordinarie emesse a seguito della conversione di uno strumento di debito in azioni ordinarie sono
incluse dal momento in cui l'interesse cessa di maturare;
d)
le azioni ordinarie emesse in sostituzione della quota di interesse o di capitale di altri strumenti finanziari sono
incluse dal momento in cui l'interesse cessa di maturare;
e)
le azioni
ordinarie
emesse
per
l'estinzione
di
una
passività
dell'entità
sono
incluse
dalla
data
dell'estinzione;
f)
le azioni ordinarie emesse come corrispettivo per l'acquisizione di
un'attività
diversa
da
disponibilità
liquide
sono
incluse dalla data in cui l'acquisizione è rilevata; e
g)
le azioni ordinarie emesse per la prestazione di servizi all'entità sono incluse man mano che i servizi sono resi.
La determinazione della data a partire dalla quale includere le azioni ordinarie nel calcolo della media ponderata
dipende
dalle disposizioni e condizioni che regolano la loro emissione. La dovuta considerazione è data alla
sostanza dei
contratti associati all'emissione.
22
Le azioni ordinarie emesse come parte del corrispettivo trasferito in una aggregazione aziendale sono incluse nella
media
ponderata delle azioni a partire dalla data di acquisizione. Ciò in quanto l'acquirente incorpora nel proprio
prospetto
di conto economico complessivo gli utili e le perdite dell'acquisita, a partire da tale data.
23
Le azioni ordinarie che saranno emesse alla conversione di uno strumento obbligatoriamente convertibile sono
incluse nel calcolo dell'utile base per azione dalla data in cui il contratto viene sottoscritto.
24
Le azioni a emissione condizionata sono considerate in circolazione e sono incluse nel calcolo dell'utile base per
azione
soltanto dalla data in cui tutte le condizioni necessarie sono soddisfatte (ossia gli eventi si sono verificati). Le
azioni la cui
emissione è subordinata solo al passare del tempo non sono azioni a emissione condizionata, perché il passare del
tempo è una certezza. Azioni ordinarie in circolazione a restituzione condizionata (ossia soggette a ritiro) non sono
considerate in circolazione e sono escluse dal calcolo dell'utile base per azione fino alla data in cui
le azioni non sono
più soggette a ritiro.
25
[Eliminato]
26
La media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio e con riferimento a
tutti
gli
esercizi
oggetto di presentazione deve
essere
rettificata
per tener
conto
dei
fatti,
diversi
dalla
conversione
di potenziali
azioni ordinarie, che hanno cambiato il numero delle azioni ordinarie in circolazione senza
un
corrispondente cambiamento delle risorse.
27
Possono essere emesse azioni ordinarie,
o il numero
delle
azioni
ordinarie
in circolazione
può essere
ridotto
senza
un
corrispondente cambiamento delle risorse. Alcuni esempi sono:
a)
una capitalizzazione o emissione gratuita (a volte chiamato dividendo pagato in azioni);
b)
un premio associato ad altra emissione, ad esempio un premio in una emissione di diritti riservata agli azionisti
esistenti;
c)
un frazionamento dell'azione; e
d)
un raggruppamento di azioni (consolidamento di azioni).
28
In una capitalizzazione o in una emissione gratuita o in un frazionamento di azioni, agli azionisti esistenti sono
assegnate azioni ordinarie senza corrispettivo. Perciò, il numero di azioni ordinarie in circolazione aumenta senza
incremento
di risorse. Il numero delle azioni ordinarie
precedentemente
in circolazione
è rettificato
in proporzione
alla
variazione del numero di azioni ordinarie in circolazione, come se il fatto fosse avvenuto all'inizio del primo
esercizio
oggetto di presentazione. Per esempio, in una emissione gratuita di due azioni per ciascuna posseduta, il
numero di azioni
ordinarie in circolazione prima dell'emissione è moltiplicato per un fattore tre per ottenere il nuovo numero totale di
azioni ordinarie, o per un fattore due per ottenere il numero aggiuntivo di azioni
ordinarie.
29
Un consolidamento di azioni ordinarie generalmente riduce il numero di azioni ordinarie in circolazione senza una
corrispondente riduzione di risorse. Tuttavia, quando l'effetto complessivo è un riacquisto di azioni al fair value
(valore equo), la riduzione nel numero di azioni ordinarie in circolazione è il risultato di una corrispondente riduzione
delle risorse. Un esempio è un consolidamento azionario combinato con un dividendo straordinario. La media
ponderata di azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio in cui avviene la transazione combinata è
rettificata per la
riduzione del numero di azioni ordinarie dalla data in cui il dividendo straordinario viene rilevato.
Utile diluito per azione
30
L'entità deve calcolare gli importi dell'utile diluito per azione relativamente all'utile o alla perdita attribuibile
ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante e, se presentato, l'utile o la
perdita
derivante da attività operative in esercizio attribuibile a quei possessori.
31
Al fine del calcolo dell'utile diluito per azione, l'entità deve rettificare l'utile o la perdita attribuibile ai
possessori di strumenti ordinari di capitale
dell'entità
controllante,
nonché
la media
ponderata
delle
azioni
in
circolazione, per tener conto degli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.
32
La finalità dell'utile diluito per azione è conforme a quella dell'utile base per azione (per fornire una misura
dell'interessenza di ciascuna azione ordinaria al risultato economico dell'entità) tenendo conto di tutte le potenziali
azioni
ordinarie con effetto diluitivo in circolazione nell'esercizio. Conseguentemente:
a)
l'utile o la perdita attribuibile ai possessori di strumenti
ordinari
di capitale
dell'entità
controllante
è incremen
tato
dall'importo, al netto delle imposte, di dividendi e interessi rilevati nell'esercizio con riferimento alle potenziali
azioni ordinarie ed è rettificato da qualsiasi altra variazione di proventi od oneri che potrebbe
risultare dalla
conversione delle potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo; e
b)
la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione è incrementata dalla media ponderata delle azioni
ordinarie addizionali
che sarebbero
in circolazione
in caso di conversione
di tutte le potenziali
azioni
ordinarie
con
effetto diluitivo.
Utile
33
Ai fini del calcolo dell'utile diluito per azione, l'entità deve rettificare l'utile o la perdita attribuibile ai possessori di strumenti
ordinari di capitale dell'entità controllante, calcolato come previsto dal paragrafo
12, dall'effetto
al netto
delle imposte
di:
a)
qualsiasi dividendo o altro elemento legato alle potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo dedotto
nella determinazione dell'utile o della perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale
dell'entità controllante, calcolato come previsto dal paragrafo 12;
b)
qualsiasi interesse
rilevato
nell'esercizio
relativo
alle potenziali
azioni ordinarie
con effetto diluitivo;
e
c)
qualsiasi altra variazione di proventi o oneri che potrebbero derivare dalla conversione delle potenziali
azioni
ordinarie con effetto diluitivo.
34
Dopo che le potenziali azioni ordinarie sono convertite in azioni ordinarie, gli elementi identificati nel paragrafo 33,
lettere a)-c), non sussistono più. Invece, le nuove azioni ordinarie hanno il diritto di partecipare all'utile o alla
perdita
attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante. Quindi, l'utile o la perdita attribuibile ai
possessori di strumenti
ordinari di capitale dell'entità
controllante
calcolato
secondo
quanto previsto
dal paragrafo 12 è
rettificato dagli elementi identificati nel paragrafo 33, lettere a)-c), e da qualsiasi imposta correlata. Gli oneri associati
alle potenziali azioni ordinarie includono i costi di transazione e il disaggio conta
bilizzati secondo quanto previsto
dal criterio dell'interesse effettivo (cfr. IFRS 9).
35
La conversione di potenziali azioni ordinarie può produrre conseguenti variazioni dei proventi o oneri. Per esempio,
la riduzione degli interessi passivi relativi a potenziali azioni ordinarie e il conseguente incremento dell'utile o
riduzione della perdita può determinare un incremento del costo relativo a un piano obbligatorio di
compartecipazione agli utili per i dipendenti. Ai fini del calcolo dell'utile diluito per azione, l'utile o la perdita
attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante è rettificato per tener conto di
qualsiasi
conseguente variazione dei proventi o degli oneri.
Azioni
36
Al fine del calcolo dell'utile diluito per azione, il numero delle azioni ordinarie deve essere la media ponderata
delle azioni ordinarie calcolata secondo quanto previsto dai paragrafi 19 e 26, più la media ponderata delle
azioni ordinarie che potrebbero essere emesse al momento della conversione in azioni ordinarie di tutte le
potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo. Le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo si devono
considerare convertite in azioni ordinarie all'inizio dell'esercizio o, se succes
siva, alla data di emissione
delle potenziali azioni ordinarie.
37
Le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo devono essere determinate in modo indipendente per ciascun
esercizio presentato. Il numero delle potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo incluse alla fine del periodo non
è una media ponderata delle potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo incluse nel calcolo di ciascun
periodo
intermedio.
38
Le potenziali azioni ordinarie sono ponderate in base al periodo in cui sono in circolazione. Le potenziali azioni
ordinarie che sono annullate o quelle la cui estinzione è prevista durante il periodo sono incluse nel calcolo dell'utile
diluito per azione solo per la parte del periodo nella quale esse sono state in circolazione. Le potenziali
azioni ordinarie
che sono convertite
in azioni ordinarie
durante
il periodo sono incluse
nel calcolo
dell'utile
diluito
per azione dall'inizio
del periodo fino alla data di conversione; dalla data di conversione, le risultanti azioni
ordinarie sono incluse sia
nell'utile di base per azione, sia nell'utile diluito per azione.
39
Il numero di azioni ordinarie che potrebbero essere emesse al momento della conversione delle potenziali azioni
ordinarie con effetti diluitivi è determinato
in base alle condizioni
delle potenziali
azioni ordinarie.
Quando
sussiste
più
di una base di conversione, il calcolo considera il tasso di conversione o il prezzo di esercizio pvantaggioso
dal
punto di vista del possessore delle potenziali azioni ordinarie.
40
Una controllata, una joint venture o una collegata possono emettere nei confronti di parti che non siano la controllante
o investitori con il controllo congiunto dell'entità partecipata, o con un'influenza notevole su di essa, potenziali azioni
ordinarie che siano convertibili in azioni ordinarie della controllata, joint venture o collegata, oppure in azioni
ordinarie della controllante o degli investitori con il controllo congiunto dell'entità partecipata, o con un'influenza
notevole (l'entità che redige il bilancio) su di essa. Se queste potenziali azioni ordinarie della
controllata, joint venture
o collegata hanno un effetto di diluizione sull'utile di base per azione dell'entità che redige
il bilancio, esse sono
incluse nel calcolo dell'utile diluito per azione.
Potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo
41
Le potenziali azioni ordinarie devono essere considerate come aventi effetto diluitivo quando, e solo
quando,
la loro conversione
in azioni ordinarie
ridurrebbe
l'utile per azione
o incrementerebbe
la perdita
per azione
derivante dalle attività operative in esercizio.
42
L'entità utilizza l'utile o la perdita derivante dalle attività
operative
in esercizio
attribuibile
all'entità
controllante
come il
"
numero
"
di controllo per stabilire se le potenziali azioni ordinarie hanno effetto diluitivo o antidiluitivo. L'utile o la
perdita derivante dalle attività operative in esercizio attribuibile all'entità controllante è rettificato secondo quanto
previsto dal paragrafo 12 ed esclude gli elementi relativi alle attività operative cessate.
43
Le potenziali azioni ordinarie hanno effetto antidiluitivo quando la loro conversione in azioni ordinarie incremen
terebbe
l'utile per azione o diminuirebbe la perdita per azione derivante dalle attività operative in esercizio. Il calcolo dell'utile
diluito per azione non presuppone la conversione, il suo esercizio, o altra emissione di potenziali
azioni ordinarie
che avrebbero un effetto antidiluitivo sull'utile per azione.
44
Nel determinare se le
potenziali
azioni
ordinarie
hanno
effetto
diluitivo
o
antidiluitivo,
ciascuna
emissione
o
serie di
potenziali azioni ordinarie è considerata distintamente invece che complessivamente. L'ordine in cui le potenziali
azioni
ordinarie vengono prese in considerazione può influenzare il fatto che esse abbiano effetto diluitivo. Quindi, per
ottimizzare la diluizione dell'utile base per azione, ciascuna emissione o serie di potenziali azioni ordinarie è
considerata in sequenza dalla più diluitiva alla meno diluitiva, ossia le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo
con il minor
"
utile per nuova azione
"
sono incluse nel calcolo
dell'utile
diluito
per azione
prima
di quelle con il
maggior utile per nuova azione. Opzioni e warrant sono generalmente inclusi per primi perché non
influiscono sul
numeratore del calcolo.
O p z i o n i , w a r r a n t e l o r o e q u i v a l e n t i
45
Al fine del calcolo dell'utile diluito per azione, l'entità deve ipotizzare l'esercizio di opzioni e warrant
dell'entità con effetto diluitivo. I corrispettivi presunti derivanti da questi strumenti devono essere
considerati come se fossero stati ricevuti dall'emissione di azioni ordinarie al prezzo medio di mercato delle
azioni ordinarie durante il periodo. La differenza tra il numero di azioni ordinarie emesse e il numero di
azioni ordinarie che sarebbero potute essere emesse al prezzo medio di mercato delle azioni ordinarie
durante il periodo deve essere trattata come un'emissione di azioni ordinarie a titolo gratuito.
46
Le opzioni e i warrant hanno effetti di diluizione quando determinerebbero l'emissione di azioni ordinarie a un
prezzo
inferiore a quello medio di mercato delle azioni ordinarie
durante il periodo. L'ammontare
della diluizione
è
pari al prezzo
medio di mercato delle azioni ordinarie durante il periodo meno il prezzo di emissione. Quindi per
calcolare l'utile
diluito per azione, le potenziali azioni ordinarie sono trattate come se fossero costituite da entrambi
i seguenti
contratti:
a)
un contratto che preveda l'emissione di un determinato numero di azioni ordinarie al loro prezzo medio di mercato
del periodo. Si assume che tali azioni ordinarie
siano emesse a un prezzo congruo e che non abbiano un effetto
diluitivo antidiluitivo. Esse non sono considerate nel calcolo dell'utile diluito per azione;
b)
un contratto che preveda l'emissione delle restanti azioni ordinarie a titolo gratuito. Tali azioni ordinarie non danno
luogo a corrispettivi e non hanno effetto sull'utile o sulla perdita attribuibile alle azioni ordinarie in circolazione.
Perciò tali azioni hanno un effetto diluitivo e, nel calcolo dell'utile diluito per azione,
sono
aggiunte al numero
di azioni ordinarie in circolazione.
47
Le opzioni e i warrant hanno un effetto di diluizione solo quando il prezzo medio di mercato delle azioni ordinarie nel
periodo eccede il prezzo di esercizio delle opzioni o warrant (ossia sono
"
in the money
"
). L'utile per azione
precedentemente presentato non è rettificato retroattivamente per riflettere le modifiche nei prezzi delle azioni
ordinarie.
47A Per quanto concerne le opzioni su azioni e altri accordi di pagamento basato su azioni ai quali si applica l'IFRS 2
Pagamenti basati su azioni
, il prezzo di emissione cui si fa riferimento nel paragrafo 46 e il prezzo di esercizio indicato
nel paragrafo 47 devono includere il fair value (valutato in conformità all'IFRS 2) di qualsiasi prodotto o servizio da
fornire alla entità in futuro in base ad accordi di opzioni su azioni o ad altri accordi di pagamento
basato su azioni.
48
Le opzioni su azioni offerte ai dipendenti a condizioni fisse o determinabili
e le azioni ordinarie non assegnate sono
trattate come opzioni nel calcolo dell'utile diluito per azione, anche se possono essere subordinate all'assegnazione.
Sono trattate come in circolazione alla data di assegnazione. Le opzioni su azioni offerte ai dipendenti in base alla loro
performance sono trattate come azioni a emissione condizionata poiché la loro emissione è
subordinata al
soddisfacimento di determinate condizioni oltre al passare del tempo.
S t r u m e n t i c o n v e r t i b i l i
49
L'effetto di diluizione degli strumenti convertibili deve essere riflesso nell'utile diluito per azione secondo quanto
previsto
dai paragrafi 33 e 36.
50
Le azioni privilegiate convertibili hanno effetti antidiluitivi ogni qual volta l'importo del dividendo di tali azioni
dichiarato o complessivo per tutto l'esercizio corrente per azione ordinaria ottenibile dalla conversione supera l'utile
base per azione. Similmente, il debito convertibile ha effetti antidiluitivi ogni qualvolta il suo interesse (al
netto delle
imposte e altre variazioni dei proventi o oneri) per azione ordinaria ottenibile dalla conversione
supera
l'utile base per
azione.
51
Il rimborso o l'indotta conversione di azioni privilegiate convertibili può influenzare soltanto una parte delle azioni
privilegiate convertibili precedentemente in circolazione. In tali casi qualsiasi eccedenza del corrispettivo di cui al
paragrafo
17 è attribuita a quelle azioni che sono rimborsate o convertite al fine di determinare se le rimanenti azioni privilegiate
in circolazione abbiano effetto diluitivo. Le azioni rimborsate o convertite sono considerate
distintamente da quelle
azioni che non sono rimborsate o convertite.
A z i o n i a e m i s s i o n e c o n d i z i o n a t a
52
Come nel calcolo dell'utile base per azione, le azioni ordinarie a emissione condizionata sono considerate in
circolazione e incluse nel calcolo dell'utile diluito per azione se le condizioni sono soddisfatte (ossia gli eventi
si
sono verificati). Le azioni a emissione condizionata sono incluse dall'inizio dell'esercizio (o dalla data dell'accordo
di
emissione condizionata, se successiva). Se le condizioni non sono soddisfatte, il numero delle azioni a emissione
condizionata incluso nel calcolo dell'utile diluito per azione è basato sul numero di azioni che sarebbero da emettere
se la chiusura dell'esercizio coincidesse con il termine del periodo di esercitabilità. Se, allo scadere del periodo di
esercitabilità, le condizioni non sono soddisfatte, non è consentita una rideterminazione dei valori.
53
Se il conseguimento o il mantenimento di un determinato importo di utile per un periodo è la condizione per la
emissione condizionata e se tale importo è stato raggiunto alla data di chiusura dell'esercizio, ma deve essere
mantenuto oltre la chiusura dell'esercizio per un ulteriore periodo, allora le azioni ordinarie aggiuntive vengono
considerate in circolazione se l'effetto è di diluizione quando si effettua il calcolo dell'utile diluito per azione. In tal caso,
il calcolo dell'utile diluito per azione si basa sul numero di azioni ordinarie che sarebbe emesso se l'importo
dell'utile
alla data di chiusura dell'esercizio fosse l'importo dell'utile
alla
fine
del
periodo
di esercitabilità.
Poiché
l'utile può
cambiare in un esercizio futuro, il calcolo dell'utile base per azione non include tali azioni ordinarie a emissione
condizionata fino alla fine del periodo di esercitabilità, perché non sono state soddisfatte tutte le
condizioni
necessarie.
54
Il numero di azioni ordinarie a emissione condizionata può dipendere dal prezzo di mercato futuro delle azioni
ordinarie. In tal caso, se l'effetto è di diluizione il calcolo dell'utile diluito per azione si basa sul numero di azioni
ordinarie che sarebbe emesso se il prezzo di mercato alla data di chiusura dell'esercizio fosse il prezzo di mercato alla
fine del periodo di esercitabilità. Se la condizione si basa su una media di prezzi di mercato per un periodo di tempo
che si estende oltre la data di chiusura dell'esercizio, si utilizza la media per il periodo di tempo che è trascorso. Poiché
il prezzo di mercato può variare in un esercizio futuro, il calcolo dell'utile base per azione non include le azioni
ordinarie a emissione condizionata fino alla fine del periodo di esercitabilità, percnon sono
state soddisfatte tutte
le condizioni necessarie.
55
Il numero di azioni ordinarie a emissione condizionata può dipendere dall'utile futuro e dai prezzi futuri delle azioni
ordinarie. In tali casi, il numero di azioni ordinarie incluse nel calcolo dell'utile diluito per azione si basa su
entrambe
le condizioni
(ossia l'utile
conseguito
e il prezzo
di mercato
corrente
alla data
di chiusura
dell'esercizio).
Le azioni
ordinarie a emissione condizionata non sono incluse nel calcolo dell'utile diluito per azione, salvo che
entrambe le
condizioni siano soddisfatte.
56
In altri casi, il numero di azioni ordinarie a emissione condizionata dipende da una condizione diversa dall'utile o dal
prezzo di mercato (per esempio, l'apertura di un numero specifico di negozi al dettaglio). In tali casi, presumendo che
lo stato attuale della condizione rimanga invariato fino alla fine del periodo di esercitabilità, le azioni ordinarie a
emissione condizionata sono incluse nel calcolo dell'utile diluito per azione in base allo stato alla
data di chiusura
dell'esercizio.
57
Le potenziali azioni ordinarie a emissione condizionata (diverse da quelle coperte da un accordo di emissione
condizionata, quale gli strumenti convertibili a emissione condizionata) sono incluse nel calcolo dell'utile diluito
per
azione, come segue:
a)
l'entità determina se può presumersi che le potenziali azioni ordinarie siano emesse sulla base delle condizioni
specificate per la loro emissione secondo le disposizioni per le azioni ordinarie condizionate di cui ai paragrafi
da
52 a 56; e
b)
se quelle potenziali azioni ordinarie devono essere riflesse nell'utile diluito per azione, l'entità determina il loro
impatto
sul calcolo dell'utile diluito per azione seguendo le disposizioni per opzioni e warrant dei paragrafi da 45 a 48, le
disposizioni per strumenti convertibili dei paragrafi da 49 a 51, le disposizioni per contratti che possono essere
regolati in azioni ordinarie o disponibilità liquide dei paragrafi da 58 a 61, o altre disposizioni, a
seconda del caso.
Tuttavia, l'esercizio o la conversione non sono assunti al fine del calcolo dell'utile diluito per azione, salvo che si
assuma l'esercizio o la conversione di potenziali azioni ordinarie simili in circolazione la cui emissione non è
condizionata.
C o n t r a t t i c h e p o s s o n o e s s e r e r e g o l a t i i n a z i o n i o r d i n a r i e o i n d i s p o n i b i l i t à
l i q u i d e
58
Quando l'entità ha emesso un contratto che può essere regolato in azioni ordinarie o disponibilità liquide ad
opzione
dell'entità, l'entità deve presumere che il contratto sarà regolato in azioni ordinarie, e le potenziali azioni
ordinarie che ne
deriveranno devono essere incluse nell'utile diluito per azione se l'effetto è di diluizione.
59
Quando un tale contratto viene presentato a fini contabili come un'attività o una passività ovvero incorpori un
componente di capitale e di passività, l'entità deve rettificare il numeratore per eventuali variazioni dell'utile o della perdita
che risulterebbero durante il periodo se il contratto fosse stato classificato interamente come uno strumento
rappresentativo di capitale. La rettifica è simile alle rettifiche richieste nel paragrafo 33.
60
Per contratti che possono essere regolati, a scelta del possessore, in azioni ordinarie o disponibilità liquide, l'opzione
che presenta maggiore effetto di diluizione tra regolamento in disponibilità liquide e in azioni deve
essere utilizzata
nel calcolo dell'utile diluito per azione.
61
Un esempio di un contratto che può essere regolato in azioni ordinarie o disponibililiquide è uno strumento di
debito che, giunto a scadenza, dà all'entità il diritto senza limitazioni di regolare l'importo del capitale in disponibilità
liquide o in azioni ordinarie proprie. Un altro esempio è un'opzione put emessa che dia al possessore la
scelta di
regolare in azioni ordinarie o disponibilità liquide.
O p z i o n i a c q u i s t a t e
62
I contratti quali le opzioni put e call acquistate (ossia le opzioni possedute
dall'entità
sulle proprie
azioni
ordinarie)
non
sono inclusi nel calcolo dell'utile diluito per azione perché includerli avrebbe un effetto di antidiluizione. L'opzione
put sarebbe esercitata soltanto se il prezzo di esercizio fosse più alto del prezzo di mercato e l'opzione
call sarebbe
esercitata soltanto se il prezzo di esercizio fosse inferiore a quello di mercato.
O p z i o n i put e m e s s e
63
I contratti che richiedono che l'entità riacquisti le azioni proprie, quali opzioni put emesse e contratti di acquisto a
termine, si riflettono nel calcolo dell'utile diluito per azione se l'effetto è di diluizione. Se questi contratti sono
"
in the
money
"
durante il periodo (ossia il prezzo di esercizio o di regolamento è al di sopra del prezzo medio di
mercato per
quel periodo), il potenziale effetto di diluizione sull'utile per azione deve essere calcolato come segue:
a)
si deve assumere che
all'inizio
dell'esercizio
saranno
emesse
un
numero
di
azioni
ordinarie
sufficienti
(al
prezzo medio di mercato durante il periodo) per ottenere le risorse per adempiere al contratto;
b)
si deve assumere che le risorse derivanti dall'emissione siano utilizzate per adempiere al contratto (ossia per
riacquistare le azioni ordinarie); e
c)
le azioni ordinarie incrementative (la differenza tra il numero di azioni ordinarie che si assume emesse
e
il numero di azioni ordinarie ricevute dal regolamento del contratto) devono essere incluse nel
calcolo
dell'utile diluito per azione.
RETTIFICHE
RETROATTIVE
64
Se il numero delle azioni ordinarie o potenziali azioni ordinarie in circolazione aumenta in seguito alla
capitalizzazione, emissione gratuita di azioni o frazionamento azionario oppure diminuisce in seguito al
raggruppamento di azioni, il calcolo dell'utile di base e diluito per azione deve essere rettificato
con effetto
retroattivo per tutti gli esercizi presentati. Se questi cambiamenti avvengono dopo la data di chiu
sura
dell'esercizio ma prima dell'autorizzazione della
pubblicazione,
i
calcoli
per
azione
relativi
all'eser
cizio appena
terminato e agli esercizi precedenti presentati devono basarsi sul nuovo numero di azioni. Il fatto che i calcoli
per azione riflettano tali variazioni del numero di azioni deve essere indicato. Inoltre, l'utile di base e diluito
per azione per tutti gli esercizi presentati deve essere modificato per riflettere gli effetti di errori e di
rettifiche conseguenti a cambiamenti di principi contabili, contabilizzati retroattiva-
mente.
65
L'entità non ridetermina l'utile diluito per azione relativamente a qualsiasi esercizio precedente presentato per variazioni
nelle
ipotesi
utilizzate
nel calcolo
dell'utile
per azione
o per la conversione
di potenziali
azioni
ordinarie
in azioni
ordinarie.
ESPOSIZIONE NEL BILANCIO
66
L'entità deve esporre nel prospetto di conto economico complessivo l'utile di base e diluito per azione
relativamente all'utile o alla perdita derivante da attività operative in esercizio attribuibile ai possessori di
strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante e all'utile o alla perdita attribuibile ai possessori di
strumenti
ordinari di capitale dell'entità controllante per il periodo per ciascuna categoria di azioni ordinarie che ha
un diritto diverso di partecipazione all'utile nell'esercizio. L'entità deve esporre l'utile
di base e diluito
per azione con uguale rilievo per tutti gli esercizi presentati.
67
L'utile per azione si espone per ciascun periodo per cui si presenta il prospetto di conto economico complessivo.
Se
l'utile diluito per azione viene esposto per almeno un periodo, deve essere esposto per tutti i periodi
presentati,
anche se è
uguale all'utile di base per azione. Se l'utile di base e diluito per azione sono uguali, la doppia
esposizione può essere
effettuata su una riga del prospetto di conto economico complessivo.
67A Se l'entità presenta le voci dell'utile
(perdita) d'esercizio
in un prospetto
distinto come descritto
nel paragrafo
10A
dello
IAS 1 (come modificato nel 2011), essa presenta l'utile di base e diluito per azione, come richiesto nei
paragrafi 66 e
67, in tale prospetto distinto.
68
L'entità che espone un'attività operativa cessata deve indicare l'importo dell'utile base e diluito per azione
relativamente all'attività operativa cessata nel prospetto di conto economico complessivo o nelle note.
68A Se l'entità presenta le voci dell'utile
(perdita) d'esercizio
in un prospetto
distinto come descritto
nel paragrafo
10A
dello
IAS 1 (come modificato nel 2011), essa presenta l'utile di base e diluito per azione relativo alle attività
operative
cessate, come richiesto dal paragrafo 68, in tale prospetto distinto o nelle note.
69
L'entità deve esporre l'utile di base e diluito per azione anche se i valori sono negativi (ossia una perdita per
azione).
INFORMAZIONI INTEGRATIVE
70
L'entità deve
indicare
quanto
segue:
a)
i valori utilizzati come numeratori nel calcolo dell'utile di base e diluito per azione e una riconcilia- zione
di quei valori con l'utile o la perdita attribuibile all'entità controllante. La riconciliazione deve includere
l'effetto individuale di ciascuna classe di strumenti che influisce sull'utile per azione;
b)
la media ponderata delle azioni ordinarie utilizzata al denominatore nel calcolo dell'utile di base e diluito
per azione e una riconciliazione di questi denominatori tra loro. La riconciliazione deve includere l'effetto
individuale di ciascuna classe di strumenti che influisce sull'utile per azione;
c)
gli strumenti (incluse le azioni a emissione condizionata)
che potrebbero
potenzialmente
diluire
l'utile
base
per azione in futuro, ma che non furono inclusi nel calcolo dell'utile diluito per azione perché
hanno effetti
antidiluitivi per il(i) periodo(i) presentato(i);
d)
una descrizione
delle operazioni
riguardanti
le azioni
ordinarie
o le potenziali
azioni
ordinarie,
diverse
da
quelle contabilizzate secondo quanto previsto dal paragrafo 64, che si verificano dopo la data di
chiusura
dell'esercizio e che avrebbero cambiato significativamente il
numero
delle
azioni
ordinarie
o
delle potenziali
azioni ordinarie in circolazione a fine esercizio, qualora quelle operazioni si fossero
verificate prima
della fine dell'esercizio.
71
Esempi di operazioni di cui al paragrafo 70, lettera d), includono:
a)
un'emissione di azioni per contanti;
b)
un'emissione di azioni quando il corrispettivo è utilizzato per rimborsare debiti o azioni privilegiate in circo-
lazione alla data di chiusura dell'esercizio;
c)
il rimborso di azioni ordinarie in circolazione;
d)
la conversione o l'esercizio di potenziali azioni ordinarie in circolazione alla data di chiusura dell'esercizio, in
azioni
ordinarie;
e)
un'emissione di opzioni, warrant o strumenti convertibili; e
f)
il verificarsi di condizioni che potrebbero comportare l'emissione di azioni a emissione condizionata.
I valori dell'utile per azione non vengono rettificati a causa delle operazioni intervenute dopo la data di chiusura
dell'esercizio perché tali operazioni non modificano il capitale utilizzato per produrre l'utile o la perdita d'esercizio.
72
Gli strumenti finanziari e gli altri contratti che danno origine a potenziali azioni ordinarie possono avere clausole e
condizioni che influenzano la determinazione dell'utile di base e diluito per azione. Queste clausole e condizioni
possono determinare se eventuali potenziali azioni ordinarie hanno, o non hanno, effetti di diluizione e, qualora
l'avessero, l'effetto
sulla media ponderata
delle azioni
in circolazione
ed eventuali
conseguenti
rettifiche
all'utile
o alla
perdita
attribuibile
ai possessori
di strumenti
ordinari
di capitale.
L'indicazione
delle
clausole
e condizioni
di
tali
strumenti finanziari e altri contratti viene incoraggiata, se non diversamente richiesto (cfr. IFRS 7
Strumenti
finanziari:
informazioni integrative).
73
Se l'entità indica, in aggiunta all'utile di base e diluito per azione, valori per azione utilizzando un componente
del prospetto di conto economico complessivo diverso da quello richiesto dal presente Principio, tali valori
devono essere calcolati utilizzando la media ponderata delle azioni ordinarie determinata secondo quanto
stabilito dal presente Principio. L'importo base e diluito per azione relativi a tale
componente devono
essere
indicati
con uguale rilievo
e presentati
nelle note. L'entità
deve indicare
la base
su cui il(i) numeratore(i) è
(sono) determinato(i), ivi incluso se i valori per azione sono al netto o al lordo delle imposte. Se è utilizzata
una componente del prospetto di conto economico complessivo non esposta come un elemento distinto nel
prospetto di conto economico complessivo, una riconciliazione deve essere fornita tra la componente
utilizzata e la voce distinta che è esposta nel prospetto di conto economico
complessivo.
73A Il paragrafo 73 si applica anche all'entità che indica, in aggiunta all'utile di base e diluito per azione, valori per
azione utilizzando una voce dell'utile (perdita) d'esercizio diversa da quella richiesta dal presente
Principi.
DATA DI ENTRATA IN VIGORE
74
L'entideve applicare il presente Principio ai bilanci degli esercizi che hanno inizio il 1
o
gennaio 2005 o in data
successiva. È incoraggiata l'applicazione anticipata. Se l'entità applica il Principio per un esercizio che ha inizio
prima
del 1o gennaio 2005, tale fatto deve essere indicato.
74A Lo IAS 1 (rivisto nella sostanza nel 2007) ha modificato la terminologia utilizzata in tutti gli IFRS. Inoltre, ha aggiunto
i paragrafi 4A, 67A, 68A e 73A. L'entità deve applicare tali modifiche ai bilanci degli esercizi che hanno inizio il 1
o
gennaio 2009 o in data successiva. Se l'entità applica lo IAS 1 (rivisto nella sostanza nel 2007) a partire da un esercizio
precedente, tali modifiche devono essere applicate a partire da quell'esercizio precedente.
74B L'IFRS 10 e l'IFRS 11
Accordi a controllo congiunto
, pubblicato a maggio 2011, hanno modificato i paragrafi 4, 40 e
A11.
L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 10 e l'IFRS 11.
74C L'IFRS 13, pubblicato a maggio 2011, ha modificato i paragrafi 8, 47A e A2. L'entideve applicare tali modifiche
quando applica l'IFRS 13.
74D
Esposizione nel bilancio delle voci incluse nelle altre componenti di conto economico complessivo
(Modifiche allo IAS 1),
pubblicato a giugno 2011, ha modificato i paragrafi 4A, 67A, 68A e 73A. L'entità deve applicare tali modifiche
quando
applica lo IAS 1 come modificato nel giugno 2011.
74E L'IFRS 9
Strumenti finanziari
, nella versione pubblicata nel luglio 2014, ha modificato il paragrafo 34. L'entità deve
applicare
tale modifica quando applica l'IFRS 9.
RITIRO DI ALTRI PRONUNCIAMENTI
75
Il presente Principio sostituisce lo IAS 33
Utile per azione
(pubblicato nel 1997).
76
Il presente Principio sostituisce l'Interpretazione SIC-24
Utile per azione Strumenti finanziari e altri contratti che
possono
essere convertiti in azioni
.
Appendice A
GUIDA OPERATIVA
La presente appendice costituisce parte integrante del Principio.
Utile o
perdita
attribuibile
all'entità
controllante
A1 Al fine del calcolo dell'utile per azione basato sul bilancio consolidato, l'utile o la perdita attribuibile all'entità
controllante fa riferimento all'utile o la perdita dell'entità consolidata dopo la rettifica per le partecipazioni di
minoranza.
Emissioni di diritti
A2
L'emissione di azioni ordinarie al momento dell'esercizio o della conversione di potenziali azioni ordinarie di solito
non dà origine al pagamento di un bonus. Ciò è spiegato dal fatto che le potenziali azioni ordinarie sono solitamente
emesse al fair value (valore equo), determinando un cambiamento proporzionale nelle risorse disponibili per
l'entità. In una emissione di diritti, tuttavia, il prezzo di esercizio è spesso inferiore al fair value (valore equo) delle
azioni. Quindi, come indicato nel paragrafo 27, lettera b), tale emissione di diritti include un premio. Se un'emissione
di diritti viene offerta a tutti gli azionisti esistenti, il numero di azioni ordinarie da utilizzarsi nel calcolare l'utile di
base e diluito per azione per tutti i periodi prima dell'emissione dei diritti è il numero di azioni ordinarie in
circolazione prima dell'emissione, moltiplicato per il seguente fattore:
Fair value
o
valore equo
per azione immediatamente prima dell
esercizio dei diritti Fair
value
o
valore equo
teorico per azione dopo l
esercizio dei diritti
Il fair value (valore equo) teorico per azione dopo l'esercizio dei diritti è calcolato sommando il fair value
complessivo
delle azioni immediatamente
prima
dell'esercizio
dei diritti al corrispettivo
derivante
dall'esercizio
dei
diritti e dividendo la somma per il numero di azioni in circolazione dopo l'esercizio dei diritti. Quando i diritti sono
da negoziarsi sui mercati regolamentati separatamente dalle azioni prima della data di esercizio, il fair value (valore
equo) è valutato alla chiusura dell'ultimo giorno in cui le azioni sono negoziate insieme ai
diritti.
"
Numero
"
di controllo
A3
Per illustrare
la nozione
dell'applicazione
del
"
numero
"
di controllo
descritta
nei paragrafi
42 e 43, si ipotizzi che
l'entità abbia un utile da attività operative in esercizio attribuibile all'entità controllante per CU 4800 (
18
),
una
perdita da attività operative cessate attribuibile all'enti controllante pari a (CU 7200),
una
perdita
attri
buibile
all'enticontrollante pari a (CU 2400), e 2000 azioni ordinarie e 400 potenziali azioni ordinarie in circolazione.
L'utile base per azione dell'entità è pari a CU 2,40 per le attività operative in esercizio, (CU 3,60) per le attività
operative cessate e (CU 1,20) per la perdita. Le 400 potenziali azioni ordinarie sono incluse nel calcolo dell'utile
diluito per azione perché l'utile per azione che ne risulta pari a CU 2,00 per le attività operative in esercizio ha
effetto diluitivo, assumendo che nessun impatto sull'utile o sulla perdita derivi da quelle 400 potenziali azioni
ordinarie. Poiché l'utile da attività operative in esercizio attribuibile all'entità controllante corrisponde al
"
numero
"
di controllo, l'entità include anche
quelle 400 potenziali
azioni
ordinarie
nel calcolo di altri valori di utile per
azione, anche se i valori dell'utile per azione che ne risultano hanno effetti antidiluitivi in confronto ai loro valori di
utile base per azione, ossia la perdita per azione è inferiore a [(CU 3,00) per azione
per la perdita da attività
operative cessate e a (CU 1,00) per azione per la perdita d'esercizio].
Prezzo medio di mercato delle azioni ordinarie
A4 Al fine di calcolare l'utile diluito per azione, il prezzo medio di mercato delle azioni ordinarie che si ipotizza di emettere
è calcolato sulla base del prezzo medio di mercato delle azioni ordinarie nel periodo. Teoricamente,
ogni operazione
sul mercato relativa alle azioni ordinarie dell'entità potrebbe
essere
inclusa
nella determinazione
del prezzo medio di
mercato. Per praticità, tuttavia, una semplice media aritmetica dei prezzi settimanali o
mensili è solitamente
adeguata.
(1)
In questa guida gli importi monetari sono denominati in «currency units» (unità di moneta) (CU).
A5 In genere, i prezzi di chiusura del mercato
sono adeguati
per calcolare
il prezzo
medio
di mercato.
Quando
i prezzi
fluttuano molto, tuttavia, una media dei prezzi alti e bassi solitamente produce un prezzo più rappresentativo. Il
metodo utilizzato per calcolare il prezzo medio di mercato è utilizzato uniformemente a meno che
non
sia più
rappresentativo
a seguito
del cambiamento
delle
condizioni.
Per esempio
l'entità
che utilizza
i prezzi di chiusura del
mercato per calcolare il prezzo medio di mercato in anni di prezzi relativamente stabili potrebbe
adottare una media di
prezzi alti e bassi se i prezzi iniziano a fluttuare considerevolmente e i prezzi di chiusura
del mercato non
rappresentano più un prezzo medio rappresentativo.
Opzioni, warrant e loro equivalenti
A6 Le opzioni o warrant di acquisto di strumenti convertibili si presume siano esercitati per acquistare strumenti
convertibili ogniqualvolta i prezzi medi dello strumento convertibile e delle azioni ordinarie ottenibili dalla
conversione siano al di sopra del prezzo di esercizio delle opzioni o warrant. Tuttavia, l'esercizio non viene presunto
a meno che non sia a sua volta assunta la conversione di strumenti convertibili similari in circolazione,
qualora
esistano.
A7 Le opzioni o warrant possono permettere o richiedere
l'offerta
di un titolo
di debito
o di altro
strumento dell'entità
(o della sua controllante o controllata) per il pagamento di tutto o una parte del prezzo di esercizio. Nel calcolo
dell'utile diluito per azione, quelle opzioni o warrant hanno un effetto di diluizione se a) il prezzo medio di mercato
delle relative azioni ordinarie del periodo eccede il prezzo di esercizio o b) il prezzo di vendita dello strumento da
offrire è al di sotto di quello a cui lo strumento
può essere offerto con un contratto di opzione o warrant e lo sconto
risultante determina un prezzo di esercizio effettivo al di sotto del prezzo di mercato delle azioni ordinarie ottenibili
con l'esercizio. Nel calcolo dell'utile diluito per azione, quelle opzioni o warrant si presume siano esercitati e il
debito o altri strumenti si presume siano offerti. Se l'offerta di disponibilità liquide è più vantaggiosa per il
possessore dell'opzione o del warrant e il contratto permette di offrire
disponibilità liquide, si presume l'offerta di
disponibilità liquide. L'interesse (al netto delle imposte) su eventuali
debiti assunti da offrire si somma come una
rettifica incrementativa del numeratore.
A8
Un trattamento simile viene riservato alle azioni privilegiate che hanno caratteristiche simili o ad altri strumenti che
hanno opzioni di conversione che permettono all'investitore di pagare in disponibililiquide in cambio di
un tasso
di conversione più favorevole.
A9
Le condizioni sottostanti di certe opzioni o warrant possono richiedere che il corrispettivo ricevuto dall'esercizio di
tali strumenti sia utilizzato per estinguere il debito o altri strumenti dell'entità (o della sua controllante o
controllata). Nel calcolo dell'utile diluito per azione, quelle opzioni o warrant si presume che vengano esercitati e
che
il corrispettivo venga utilizzato per l'acquisto del titolo di debito al suo prezzo medio di mercato, piuttosto che per
l'acquisto di azioni ordinarie. Tuttavia, l'eccedenza del corrispettivo ricevuto dall'ipotizzato esercizio rispetto
all'importo utilizzato per l'ipotizzato acquisto del titolo di debito è considerata (ossia si presume
utilizzata per
riacquistare azioni ordinarie) nel calcolo dell'utile diluito per azione. L'interesse
(al
netto
delle imposte) su eventuali
debiti assunti da acquistare si somma come una rettifica incrementativa del numeratore.
Opzioni put emesse
A10 Per illustrare l'applicazione del paragrafo 63, si ipotizzi che l'entità abbia 120 opzioni put emesse in circolazione sulle
proprie azioni ordinarie con un prezzo di esercizio di CU 35. Il prezzo medio di mercato delle sue azioni ordinarie
per il periodo è di CU 28. Nel calcolare l'utile diluito per azione, si ipotizzi che l'entità abbia emesso 150 azioni a CU
28 per azione all'inizio del periodo per soddisfare il suo obbligo di vendita di CU 4200. La differenza tra le 150 azioni
ordinarie emesse e le 120 azioni ordinarie ricevute per avere soddisfatto le opzioni put (30 nuove azioni ordinarie)
è aggiunta al denominatore nel calcolo dell'utile diluito per azione.
Strumenti di controllate, joint venture o collegate
A11 Le potenziali azioni ordinarie di una controllata, joint venture o collegata convertibili in azioni ordinarie della
controllata, joint venture o collegata, oppure in azioni ordinarie della controllante, o degli investitori con il
controllo
congiunto dell'entità partecipata,
o con un'influenza
notevole (l'entità che redige il bilancio) su di essa,
sono incluse
nel calcolo dell'utile diluito per azione come segue:
a)
gli strumenti emessi dalla controllata, joint venture o collegata che permettono ai loro possessori
di ottenere
azioni
ordinarie della controllata, joint venture o collegata sono inclusi nei dati utilizzati nel calcolo dell'utile diluito per
azione della controllata, joint venture o collegata. Tale utile per azione è a sua volta incluso nel calcolo dell'utile
per azione dell'entità che redige il bilancio sulla base del possesso degli strumenti della
controllata, joint
venture o collegata da parte dell'entità che redige il bilancio.
b)
gli strumenti
di una
controllata,
joint
venture
o collegata
convertibili
in azioni
ordinarie
dell'entità
che redige
il
bilancio sono considerati tra le potenziali azioni ordinarie dell'entità che redige il bilancio ai fini del calcolo
dell'utile diluito per azione. Analogamente, opzioni o warrant emessi da una controllata, joint venture o
collegata
per l'acquisto di azioni ordinarie
dell'entità
che redige il bilancio sono considerati
tra le potenziali
azioni ordinarie
dell'entità che redige il bilancio nel calcolo dell'utile diluito consolidato per azione.
A12 Al fine di determinare l'effetto dell'utile per azione di strumenti emessi dall'entità che redige il bilancio che sono
convertibili in azioni ordinarie di una controllata, joint venture o collegata, si ipotizza che gli strumenti siano
convertiti e il numeratore (utile o perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità
controllante)
rettificato come previsto dal paragrafo 33. In aggiunta a tali rettifiche, il numeratore è rettificato
per
eventuali variazioni nell'utile o nella perdita registrato dall'entità che redige il bilancio (come un dividendo o
quota di
pertinenza dell'utile rilevata con il metodo del patrimonio netto) che sono attribuibili all'aumento nel
numero di
azioni ordinarie della controllata, joint venture o collegata in circolazione derivante dalla conversione
ipotizzata. Il
denominatore del calcolo dell'utile diluito per azione non è interessato perché il numero di azioni ordinarie
dell'entità che redige il bilancio in circolazione non cambierebbe per la conversione ipotizzata.
Strumenti partecipativi
rappresentativi
di
capitale
e due
categorie
di
azioni
ordinarie
A13
Il capitale di alcune entità include:
a)
strumenti che partecipano al dividendo con le azioni ordinarie secondo una formula predeterminata (per
esempio due per uno) con, a volte, un limite massimo di partecipazione
(per esempio,
fino a, ma non oltre
un
determinato importo per azione);
b)
una categoria di azioni ordinarie con un tasso di partecipazione al dividendo differente da quello di un'altra
categoria di azioni ordinarie tuttavia senza diritti privilegiati o senior.
A14 Al fine di calcolare l'utile diluito per azione, la conversione è ipotizzata per quegli
strumenti
descritti
nel paragrafo
A13 che sono convertibili in azioni ordinarie
se l'effetto
è di diluizione.
Per quegli
strumenti
che non sono
convertibili in una categoria di azioni ordinarie, l'utile o la perdita d'esercizio è attribuito alle diverse categorie di
azioni e agli strumenti partecipativi rappresentativi di capitale secondo quanto previsto dai loro
diritti ai dividendi
o altri diritti di partecipare agli utili non distribuiti. Ai fini del calcolo dell'utile base e dell'utile
diluito per azione:
a)
l'utile o la perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell'entità controllante
è rettificato
(un
utile ridotto e una perdita incrementata) dall'importo dei dividendi dichiarati nel periodo per ogni
categoria di
azioni e dall'importo contrattuale dei dividendi (o interesse in strumenti obbligazionari parteci-
pativi) che devono
essere pagati per il periodo (per esempio, dividendi cumulativi pregressi).
b)
l'utile o la perdita residuo è attribuito alle azioni ordinarie e strumenti partecipativi rappresentativi di capitale nella
misura partecipativa di ciascun strumento all'utile come se tutto
l'utile
o la perdita
per il periodo
fosse
stato
distribuito. L'utile o perdita totale attribuito a ciascuna categoria di strumento rappresentativo di
capitale è
determinato sommando l'importo attribuito ai dividendi all'importo attribuito in base al rapporto
partecipativo per
una partecipazione discrezionale.
c)
l'importo totale di utile o perdita attribuito a ciascuna categoria di strumento rappresentativo di capitale è diviso
per il numero di strumenti in circolazione a cui gli utili sono attribuiti per determinare l'utile per
azione dello
strumento.
Per il calcolo dell'utile diluito per azione, tutte le potenziali azioni ordinarie che si ipotizza di emettere sono
incluse nelle azioni ordinarie in circolazione.
Azioni liberate
parzialmente
A15 Ove le azioni ordinarie sono emesse, ma non interamente liberate, nel calcolo dell'utile base per azione sono trattate
come una frazione di un'azione ordinaria nella misura in cui hanno diritto a partecipare al dividendo
dell'esercizio
spettante a un'azione ordinaria interamente liberata.
A16 Nella misura in cui quelle azioni parzialmente liberate non hanno diritto a partecipare al dividendo dell'esercizio, sono
trattate come equivalenti di warrant o opzioni nel calcolo dell'utile diluito per azione. Si presume che il saldo non
pagato rappresenti il corrispettivo utilizzato per l'acquisto delle azioni ordinarie. Il numero di azioni incluse
nell'utile diluito per azione è la differenza tra il numero di azioni sottoscritte e il numero di azioni che si
ipotizza
di acquistare.
SISTEMA IAS-IFRS
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