prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (input di Livello 1) e la
priorità
minima agli input non osservabili (input di Livello 3).
73
In alcuni casi, i dati utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività potrebbero essere classificati in diversi
livelli
della gerarchia del fair value. In tali casi, la valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della
gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello di gerarchia utilizzato per la
valutazione. La
valutazione
dell'importanza
di un particolare
input per l'intera valutazione
richiede un giudizio che tenga conto di fattori
specifici dell'attività
o passività.
Le rettifiche
per pervenire
a valutazioni
basate sul fair value,
come i costi di vendita
quando si valuta il fair value al netto dei costi di vendita, non devono essere prese in
considerazione nel determinare il
livello della gerarchia del fair value in cui viene classificata una valutazione del fair
value.
74
La disponibilità di input rilevanti e la loro soggettività potrebbero
influire sulla scelta delle tecniche di valutazione più
appropriate (vedere paragrafo 61). Tuttavia la gerarchia del fair value dà priorità agli input delle tecniche di
valutazione e non alle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Per esempio, una valutazione
del fair
value
sviluppata utilizzando una tecnica del valore attuale potrebbe essere classificata nel Livello 2 o 3, a seconda degli
input significativi per l'intera valutazione e del livello della gerarchia del fair value in cui tali dati sono
classificati.
75
Se un input osservabile
richiede
una rettifica
dovuta all'utilizzo
di un input non osservabile,
e tale rettifica
comporta una
valutazione del fair value significativamente maggiore o minore, tale valutazione sarebbe classificata nel Livello
3 della
gerarchia del fair value. Per esempio, se un operatore di mercato, nello stimare il prezzo di una attività, prendesse in
considerazione l'effetto di una limitazione alla vendita di tale attività, l'entità dovrebbe rettificare il prezzo quotato
per riflettere l'effetto di tale limitazione. Se tale prezzo quotato è un
input di Livello 2
e la rettifica è un input non
osservabile ma significativo per l'intera valutazione, la valutazione sarebbe classificata nel Livello 3
della gerarchia
del fair value.
Input di Livello 1
76
Gli input di Livello 1 sono prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui
l'entità
può accedere alla data di valutazione.
77
Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value e, quando disponibile, deve
essere utilizzato senza alcuna rettifica per valutare il fair value, ad eccezione di quanto specificato nel paragrafo 79.
78
Un input di Livello 1 sarà disponibile per molte attività e passività finanziarie, alcune delle quali potrebbero essere
scambiate in diversi mercati attivi (per esempio, in borse valori diverse). Pertanto nel Livello 1 l'enfasi è posta sulla
determinazione dei seguenti elementi:
a)
il mercato principale dell'attività o della passività o, in assenza di un mercato principale, il mercato più
vantag
gioso dell'attività o della passività; e
b)
la possibilità per l'entità di effettuare un'operazione
con l'attività
o con la passività
al prezzo di quel mercato
alla
data
di valutazione.
79
Una entità non deve apportare una rettifica a un input di Livello 1, a eccezione che nelle seguenti circostanze:
a)
quando una entità detiene un ampio numero di attività o passività similari (ma non identiche) (per esempio, titoli
di debito) valutate al fair value ed è disponibile un prezzo quotato in un mercato attivo, ma non immediatamente
accessibile, per ciascuna di tali attività o passività (ossia, visto il grande numero di attività o passività similari
detenute dall'entità, sarebbe difficile ottenere informazioni sulla determinazione del prezzo per ogni singola
attività o passività alla data di valutazione).
In tal caso, come espediente
pratico, l'entità può valutare il fair value
utilizzando un metodo alternativo di determinazione del prezzo, non basato esclusivamente sui prezzi quotati (per
esempio, determinazione di prezzi a matrice). Tuttavia l'utilizzo di un metodo alternativo di determinazione del
prezzo comporta che la valutazione del fair value venga classificata in un livello inferiore
della gerarchia del fair
value;
b)
quando un prezzo quotato in un mercato attivo non rappresenta il fair value alla data di valutazione. Questo
potrebbe accadere nel caso in cui, per esempio, eventi significativi (come le negoziazioni in un mercato a scambi
diretti e autonomi, ovvero le negoziazioni o gli annunci su un mercato a scambi intermediati) si verificano dopo la
chiusura di un mercato ma prima della data di valutazione. Una entità deve definire e applicare in maniera
uniforme un principio per l'identificazione degli eventi che potrebbero influenzare le valutazioni del fair value.
Tuttavia, se il prezzo quotato è rettificato in funzione di nuove informazioni, la rettifica comporta una classi-
ficazione della valutazione del fair value a un livello inferiore della gerarchia del fair value;